La Sardegna deve il suo nome ad una leggenda secondo la quale il Creatore la “assestò” con il suo piede, dandole così l’impronta di un sandalo: i Greci ed i Fenici la chiamavano infatti Ichnusa e Sandalyon..
La Sardegna è un po’ più piccola della Sicilia, ma per le sue varietà naturali ed umane che la caratterizzano è un “mini-continente”; questa isola straordinaria offre al turista un gran numero di aspetti di notevole interesse che non possono sfuggire anche a chi fa una semplice visita per trascorrere le sue vacanze.
Uno degli aspetti da cui si evince come la Sardegna tenga fede alla sua “insularità”e da cui non può sfuggire nessun visitatore è senza dubbio quello della Gastronomia, le sue produzioni hanno come caratteristiche principali : la mancanza di pietanze elaborate ,schiettezza nei sapori e negli odori, genuinità in tutti i prodotti utilizzati.
La gastronomia sarda si può dividere in una gastronomia di terra, che si trova essenzialmente all’interno; e una gastronomia di mare che si trova lungo le sue coste , ma in entrambi si usa il suo tipico pane ormai famoso e diffuso, originario delle comunità pastorali della Barbagia :è il pane carasau o carta musica , fatto da sottili sfoglie biscottate al forno, rotonde, con poco sale, di lunga durata perchè utilizzato dai pastori che stavano per giorni negli ovili distanti dal paese.
Nella gastronomia di terra si trova il pane frattau caratteristico della zona del nuorese e e che gustato al di fuori dei confini barbaricini mancherà sempre di qualche cosa anche se fatto con gli stessi ingredienti, rinomati sono anche i ravioli così come i culurgiones dell’Ogliastra , i maccarones, i malloreddus all’oristanese, la zuppa cuata ( una semplice zuppa fatta con il pane frattau bagnato nel brodo di pecora e intervallato con Formaggio fresco ) , le tagliatelle con fagioli e la tipica pasta sa fregula che si può gustare sia con accompagnata da sughi di terra che di mare ( famosissima è sa fregula con vongole e bottarga).Nella gastronomia di terra primeggia il famoso arrosto di porcetto, la pecora bollita, la cordula d’agnello con i piselli, i piedini di agnello così come tutti gli arrosti di agnello e capretto.
Nella gastronomia di mare primeggiano gli spaghetti alla bottarga, i ravioli di pesce, il risotto alla pescatora in cui non possono mancare le famose cozze e arselle di Olbia, , gli spaghetti all’aragosta, alla carlofortina, il risotto allo scoglio, il risotto al nero di seppia, infine i calamari ripieni, la zuppa alla maddalenina, la merca( un muggine lessato e aromatizzato con erbe palustri),le anguille, i famosi capitoni, infiniti piatti a base di tonno( tipici della zona del cagliaritano), l’aragosta alla catalana, alla castellanese, la zuppa alla catalana,i pesci all’agliata,i pesci con cipolle, la zuppa di scampi.
Non possiamo dimenticare i prodotti caseari sardi che hanno una grande importanza economica e una millenaria tradizione .
Anche la varietà dei dolci è notevolissima, ma senza dubbio la “regina” dei dolci sardi è la sebada, un grande e tondeggiante raviolo di pasta fritta ripieno di formaggio filante e cosparso con il miele.
La scelta di vini di alta qualità e vasta ,famosa la vernaccia dell’oristanese, la malvasia ( vino dolce e liquoroso), il cannonau, vino rosso, secco e aromatico. Il liquore più noto è il liquore di mirto fatto proprio con le bacche di questa pianta diffusissima in tutta l’isola.
Insomma Sardegna non vuole solo dire sole, mare, spiagge, panorami mozzafiato, ma anche un mondo di cose semplici da gustare e da imparare a conoscere magari davanti alla luna che spunta dal mare.